Pesistica in età giovanile - Pt4 - Rischi e benefici
- Marco Clementi
- 30 dic 2023
- Tempo di lettura: 16 min

INDICE:
6- Rischi e benefici
6.1- Potenziali benefici sulla salute e l’efficienza fisica
6.2- Rischio cardiovascolare
6.3- Salute dell’apparato scheletrico
6.4- Salute e benessere psicosociale
6.5- Abilità motorie e prestazione sportiva
6.6- Lesioni negli sport praticati
7- Conclusione
6 RISCHI E BENEFICI
In questa parte della tesi parlerò della pesistica come un sotto insieme dell’allenamento con i sovraccarichi in quanto le ricerche specifiche sono molto limitate e la pesistica è un allenamento con sovraccarichi che, oltre ad usare comunque ogni modalità di sovraccarico, da semplicemente focus a due alzate specifiche.
Come già accennato nell’abstract la pratica della pesistica viene spesso associata a vari rischi. Fra i principali normalmente citati ci sono sicuramente quello dei danni alle cartilagini di accrescimento, la riduzione della crescita e il rischio molto elevato di infortuni. Queste paure nascono, oltre che da meri giudizi personali di persone non addette ai lavori e dalla naturale esigenza di ridurre i rischi di qualsiasi cosa nei confronti dei bambini, dai dati raccolti dal NEISS negli anni 70’. Tutti questi rischi però non sono sostenuti dalla ricerca scientifica oppure associati solo allo svolgimento in maniera errata dei programmi di allenamento, all’uso inappropriato dei macchinari di lavoro e ad una progressione troppo aggressiva. I rischi quindi ci sono, come in qualsiasi altra attività, ma risultano elevati solo se non si seguono le linee guida già esposte. Nella maggioranza dei report utilizzati per questa tesi non sono stati infatti riscontrati lesioni cliniche conclamate durante l’allenamento. Anche se sono state usate diverse modalità e diversi regimi di allenamento, tutti quanti sono stati eseguiti soto attento controllo di personale qualificato e prescritti adeguatamente per assicurare la compatibilità dell’allenamento con il livello del partecipante. Solo 3 studi hanno descritto lesioni correlate all’allenamento nei bambini (una distorsione alla spalla che si è risolta con una settimana di riposo, una distorsione alla spalla che ha determinato l’assenza ad una seduta di allenamento e un dolore aspecifico alla coscia risolto con 5min di riposo). Nello sport ci sono molti studi che vanno a correlare le ore di allenamento con il numero di infortuni e in tutti questi i risultati parlano chiaro. Bensì tutti gli sport abbiano un rischio di infortunio, la pesistica o anche l’allenamento contro resistenza, è sempre fra gli sport con gli indici più bassi. Non solo gli indici sono più bassi, ma spesso anche l’entità del danno è minore, soprattutto nei ragazzi. In uno studio prospettico che ha valutato l’incidenza di lesioni correlate allo sport in soggetti in età scolare per il periodo di 1 anno, l’allenamento contro resistenza ha determinato lo 0,7% di 1576 lesioni mentre il football, la pallacanestro e il calcio hanno determinato, rispettivamento, circa il 19, il 15 e il 2% di tutte le lesioni. Quando i dati sono stati valutati in termine di rapporto tra lesioni e partecipanti negli sport scolastici, il football (28%), il wrestling (16,4%) e la ginnastica (13%) sono risultati ai primi posti dell’elenco. In generale, le lesioni correlate all’allenamento contro resistenza in atleti di scuola superiore sembrano riguardare la progressione aggressiva di carichi di allenamento o una tecnica di esercizio scorretta. Uno studio denominato “High School Sports-Related Injury Surveillance Study” in cui gli atleti delle scuole superiori che hanno partecipato a 9 differenti sport nelle scuole partecipanti hanno subito 4350 traumi durante l’anno scolastico 2005/2006, che corrispondono circa a 1.442.533 traumi a livello nazionale ha dimostrato come nella pesistica ci si faccia meno male rispetto ad altri sport. Tra tutti gli sport il calcio ha dimostrato il tasso di infortuni più alto con 12,09/1000 in competizione e 2,54/1000 in allenamento. Sempre in tale report, il tasso di lesione per 100ore/partecipante è stato rispettivamente 0,8000 per il rugby, 0,0120 per l’allenamento contro resistenza e 0,0013 per il sollevamento pesi.
Il sollevamento pesi risulta dunque addirittura più sicuro dell’allenamento contro resistenza. Quest’ultimo riscontro può essere spiegato, almeno in parte, con il fatto che lo sport del sollevamento pesi è tipicamente caratterizzato da allenatori ben informati e da una graduale progressione dei carichi di allenamento, che sono necessari per apprendere in modo efficace la tecnica per eseguire i sollevamenti della disciplina. Sono stati anche descritti incrementi della forza associati all’inserimento degli esercizi della pesistica senza il verificarsi di lesioni muscolo-scheletriche in programmi di allenamento contro resistenza per giovani grazie all’uso di istruzioni qualificate e l’inserimento graduale di queste. A sostegno di queste osservazioni, altri ricercatori hanno valutato l’incidenza di lesioni nei pesisti giovani e hanno concluso che il sollevamento pesi competitivo può essere uno sport relativamente sicuro per bambini e adolescenti purchè siano seguite le linee guida relative all’allenamento appropriato per l’età e sia disponibile un allenatore qualificato. Altro fattore che giustifica questa maggiore sicurezza è che l’allenamento con i sovraccarichi, potenzialmente rischioso per l’uso di sovraccarichi eccessivi, è allo stesso tempo l’unico mezzo di allenamento assolutamente misurabile e dosabile: può andare da grammi fino all’infinito ed è l’unico che permette di orientare la velocità e l’angolo di esecuzione. È stato riscontrato un aumento del rischio di lesione per i bambini e adolescenti che si allenano a casa. In particolarmodo il rischio di subire lesioni a seguito dell’utilizzo di attrezzatura a domicilio risulta maggiore nei bambini più piccoli per l’uso di essa in maniera più pericolosa, per la minor percezione di pericolo e minor indottrinamento alle giuste tecniche di allenamento e per la non sempre adeguatezza dei mezzi usati essendo questi progettati per adulti. La mancanza di un’adeguata sorveglianza risulta dunque il principale fattore per questo aumento di pericolosità. Questi riscontri sottolineano l’importanza di fornire un’attenta supervisione e un’attrezzatura di allenamento sicura per tutti i programmi di allenamento contro resistenza nei giovani.
I rischi dunque ci sono, come in qualsiasi sport, ma se l’allenamento viene eseguito correttamente, con la giusta progressione e supervisione questi sono bassi ed inferiori a quelli di molti altri sport comunemente praticati e non considerati pericolosi per la collettività.
6.1 Potenziali benefici sulla salute e l’efficienza fisica
Esistono molti benefici per la salute e per l’efficienza fisica associati ad una regolare attività fisica nei bambini e negli adolescenti. Anche se la maggior parte delle ricerche in ambito pediatrico si è incentrata sulle attività che potenziano la funzionalità cardiorespiratoria, riscontri recenti indicano che l’allenamento contro resistenza può offrire vantaggi unici ai bambini e agli adolescenti quando è prescritto e supervisionato in modo appropriato. Lapartecipazione regolare ad un programma di allenamento contro resistenza può contribuire a influenzare positivamente diversi indici misurabili della salute e della forma fisica. L’allenamento contro resistenza dei giovani può migliorare il profilo del rischio cardiovascolare, facilitare il controllo del peso, rafforzare le ossa, potenziare il benessere psicosociale, migliorare le competenze della prestazione motoria e aumentare la resistenza dei giovani atleti alle lesioni correlate all’attività sportiva Inoltre, la tesi che la salute generale dei bambini e degli adolescenti probabilmente migliora piuttosto che essere influenzata negativamente dalla partecipazione regolare ad un programma di allenamento contro resistenza è confermata da dichiarazioni di organizzazioni professionali. Sebbene buone abitudini in campo sanitario stabilite durante l’infanzia non sempre si conservino nell’età adulta, si deve riconoscere l’influenza positiva di tali abitudini sullo stile di vita nell’età adulta con conseguente riduzione del rischio di sviluppare malattie associate alla sedentarietà più avanti nella vita (che risultano essere uno dei principali problemi sanitari della nostra epoca).
6.2 Rischio cardiovascolare
L’obesità infantile e le patologie ad essa correlate come il diabete 2 è una delle principali minacce per la salute pubblica. Fra i vari fattori che inducono tale condizone sta diventando sempre più evidente che il principale motivo sia la sedentarietà. Tradizionalmente i giovani obesi vengono incoraggiati a seguire regimi di allenamento aerobici, ma un peso eccessivo ostacola attività a carico naturale come la corsa e aumenta il rischio di lesioni muscolo-scheletriche da iperuso. Inoltre i giovani obesi spesso mancano delle competenze motorie e della fiducia di essere fisicamente attivi e possono considerare lunghi periodi di attività aerobica come noiosi e disagevoli. L’allenamento contro resistenza può offrire un valore in più in salute in bambini e giovani adolescenti in quanto ai giovani obesi piace poichè è caratterizzato da brevi periodi di attività fisica intervallati da brevi periodi di riposo fra le serie e gli esercizi, ed è quindi più simile al modo in cui sono abituati a muoversi e giocare. Diversi studi hanno descritto cambiamenti favorevoli della composizione corporea nei bambini e negli adolescenti obesi o a rischio obesità dopo la partecipazione ad un programma di allenamento con i pesi. In uno studio di 16 settimane la partecipazione ad un programma di allenamento contro resistenza ha ridotto il grasso corporeo e aumentato la sensibilità all’insulina in modo significativo in ragazzi a rischio di obesità. L’aumento di insulina è rimasto stabile dopo l’adattamento del corpo ai nuovi livelli di massa magra e massa grassa del corpo. Tale aumento sembra dunque correlato al miglioramento in termini qualitativi del muscolo scheletrico che ha contribuito al potenziamento dell’azione insulinica. Altro parametro molto interessante di questo studio è stata l’adesione al programma che ha raggiunto il completamento da parte del 96% dei partecipanti il che dimostra come questa attività risulta di più piacevole applicazione e maggiormente sostenibile. Altri ricercatori hanno correlato la forza muscolare come fattore predittivo indipendente e potente di una migliore sensibilità all’insulina nei soggetti fra i 10 e i 15 anni. Non risulta invece una chiara associazione fra l’abbassamento della pressione arteriosa e l’attività fisica regolare in giovani normotesi. Un numero limitato di dati però suggerisce che l’allenamento contro resistenza possa risultare come un trattamento non farmacologico per i giovani ipertesi a patto però che vengano usati carichi non massimali/moderati e un numero elevato di ripetizioni. Sebbene la risposta acuta della pressione arteriosa allo sforzo risulta la stessa in adulti e giovani, le perdite di conoscenza e l’ipertensione cronica. descritte negli adulti che praticano sollevamento pesi, non sono state riscontrate nei bambini o negli adolescenti. Pare pure che l’allenamento contro resistenza, caratterizzato da basse intensità e numerose ripetizioni possa avere un esito positivo nel miglioramento del profilo lipidico. Questo però risulta più positivo se all’attività viene associato un miglioramento dell’alimentazione, fattore però spesso associato alla pratica di questa disciplina.
6.3 Salute dell’apparato scheletrico
La paura che i carichi possano fare male allo scheletro non completamente sviluppato nei ragazzi è la più diffusa. Nonostante ciò le osservazioni attuali ci suggeriscono che invece questo periodo risulta il migliore per i processi di modellamento e rimodellamento dell’osso in risposta a forze tensive e compressive associate ad attività con i sovraccarichi. Le tensioni esercitate all’osso risultano fondamentali per una normale formazione e crescita ossea. Seguendo le linee guida per l’allenamento contro resistenza e una corretta alimentazione (non carente di calcio) la partecipazione regolare ad un programma di allenamento contro resistenza può massimizzare la densità minerale ossea durante l’infanzia e l’adolescenza. Inoltre non ci sono effetti nocivi nell’accrescimento lineare delle ossa (quindi sulla statura). Diversi studi hanno dimostrato che l’allenamento contro resistenza risulta un potente stimolo osteogenico ed è stato riferito che i pesisti adolescenti presentano livelli di densità ossea e di contenuto minerale osseo molto al di sopra dei valori di controllo abbinati all’età. Ci sono sport che danno risultati maggiori. Sport come il calcio o la ginnastica ritmica che prevedono un numero di impatti molto elevato (ogni salto o anche la semplice corsa) ha dimostrato provocare una densità ossea maggiore. Questo è il risultato di un maggior numero di stimoli tensivi rispetto all’allenamento contro resistenza. Quest’eccesso però potrebbe poi sfociare in altri problemi dovuti all’iperuso. In generale quindi sono gli alti impatti e la tensione a potenziare la crescita ossea. All’interno di tale definizione rientra pure l’allenamento pliometrico. L’indice comunemente diffuso che per poter seguire un allenamento pliometrico senza rischi di infortuni si necessita un rapporto di 1,5 volte il proprio peso corporeo come massimale di squat è infondato e non comprovato da nessuna ricerca. È stato invece dimostrato come l’inserimento di tali procedure nell’allenamento contro resistenza aiuti a massimizzare altri risultati oltre a quello della salute ossea. Nondimeno vi è il rischio di insorgere in lesioni o traumi se non si seguono i parametri corretti di intensità, volume o frequenza e si eccede con l’allenamento. Come già detto si può incorrere nell’iperuso. In un casereport, un ragazzo di 12 anni ha sviluppato rabdomiliosi da sforzo dopo aver eseguito un numero eccessivo di squat jump (>250) di seguito. Altra paura diffusa è collegata alle cartilagini di accrescimento che si trova in 3 siti distinti nell’organismo in crescita del bambino: i piatti cartilaginei vicino alle estremità delle ossa lunghe, la cartilagine che riveste le superfici articolari e i punti nei quali i tendini principali si inseriscono nelle ossa (apofisi). Poichè la cartilagine d’accrescimento rappresenta uno stadio definibile di “preosso” essa risulta più debole del tessuto connettivo adiacente e per ciò risulta più facilmente danneggiabile da microtraumi ripetuti. Danni a questa zona possono causare disagi significativi e disturbi della crescita. Alcuni studi retrospettivi pubblicati negli anni 70’ e 80’ hanno descritto danni alla cartilagine di accrescimento in età adolescenziale e preadolescenziale. La maggior parte di queste lesioni, come già accaduto per altri parametri, era tuttavia associata solo a scorrette tecniche di sollevamento, all’uso di carichi eccessivi e alla mancanza di supervisione da parte di un tecnico adeguato. I bambini e gli adolescenti sono dunque suscettibili al danno alla cartilagine ossea, la possibilità che succeda ad un bambino in fase preadolescenziale è minore rispetto all’adolescente poichè i piatti cartilaginei risultano più resistenti alle forze di taglio nei bambini più piccoli. Sino ad oggi però non è stata descritta nessuna lesione ai danni della cartilagine d’accrescimento in nessuno studio prospettico sull’allenamento contro resistenza dei giovani. A monte di ciò, l’idea spesso formulata che aumentare la forza di lavoro aumenta anche il deterioramento di ossa, legamenti e articolazioni è completamente infondata: la funzione mantiene la forma e non il contrario. Stimoli di trazione e pressione favoriscono lo sviluppo osseo e ciò comporta un minore rischio di osteoporosi, osteopenia e fratture ossee. I benefici per la salute muscolo-scheletrica inducono a sostenere la necessità di una raccomandazione di salute pubblica che prevede l’inclusione dell’esercizio fisico con sovraccarichi nell’attività fisica di persone, in particolar modo nei giovani.
6.4 Salute e benessere psicosociale
Studi su soggetti adulti hanno riscontrato, oltre a benefici fisici dati dall’allenamento contro resistenza, anche benefici a livello mentale. Viene naturale pensare che la stessa cosa possa venir trasmessa anche alla popolazione più giovane, ma questo non è così scontato per via dell’immaturità picologica dei giovani. Sono infatti limitate le evidenze che suggeriscono che questo tipo di allenamento possa influire positivamente sul benessere psicologico del bambino. Alcuni studi hanno riscontrato miglioramenti significativi dell’umore e nei fattori di auto-valutazione, altri invece non hanno riscontrato cambiamenti significativi anche se i punteggi iniziali nei parametri psicologici erano particolarmente elevati in questi studi. I vantaggi psicologici sono risultati invece più evidenti nei giovani che iniziano l’allenamento con parametri di forza e benessere psicosociali al di sotto della media. È interessante notare che i medici abbiano notato che la socializzazione e la disciplina mentale evidenziata dai bambini che avevano seguito un allenamento contro resistenza fosse analogo a quello di giocatori di squadra e che il comportamento del bambino nei confronti dell’attività fisica e della forma fisica nel corso della vita sia migliorato a seguito di un programma di allenamento contro resistenza. Se i bambini vengono incoraggiati e spronati ad abbracciare l’automiglioramento e sentirsi in sintonia con le loro prestazioni senza subire pressioni esterne verso il risultato gli effetti psicologici positivi possono esser paragonati a quelli di altri sport e attività ricreative. Al contrario un allenamento troppo intensivo, un allenatore troppo severo e un’eccessiva pressione verso risultati al di fuori della propria portata possono avere un effetto negativo e portare persino all’uso di sostanze per potenziare la propria performance, a comportamenti alimentari restrittivi o al bornout.
6.5 Abilità motorie e prestazione sportiva
Miglioramenti di attività motorie selezionate (es. Salto in lungo, salto verticale, velocità di sprint, ecc...) sono stati osservati nei bambini e negli adolescenti dopo l’allenamento contro resistenza. Tali osservazioni sono state riscontrate anche a seguito di allenamenti pliometrici. Pare si che l’insieme di allenamento contro resistenza e allenamento pliometrico possano offrire i migliori risultati per atleti adolescenti in termini di capacità motorie e prestazioni sportive. La loro sinergia, è stato dimostrato, portare effetti migliori che se usati singolarmente. La pesistica ha per sua caratteristica innata l’uso di entrambe queste componenti essendo gli esercizi di gara si esercizi contro resistenza, ma hanno anche una componente pliometrica.
Bisogna pure ricordare che il miglioramento maggiore si ha quando si rispetta il principio di specificità dell’allenamento. Gli adattamenti dell’allenamento nei bambini e negli adolescenti sono piuttosto specifici relativamente al pattern di movimento, alla velocità di movimento, al tipo di contrazione e alla forza di contrazione. La pesistica dunque si presta bene nel migliorare le capacità di tutti gli sport di potenza, in particolar modo di quelli che sfruttano la potenza delle gambe. Per ciò ogni allenamento per uno sport dovrebbe avere componenti contro resistenza (esercizi della pesistica e pliometrici) e movimenti specifici dello sport praticato in modo da determinare i massimi risultati nel miglioramento delle competenze motorie. In un report è hanno riscontrato correlazioni significative fra equilibrio e velocità di pattinaggio in giocatori junior di hockey su ghiaccio di meno di 19 anni. L’alto livello di controllo e percezione del corpo richiesti dalla pesistica ha dunque portato non solo miglioramenti a livello di forza espressa, ma anche a livello di controllo del movimento. In altri studi è stato dimostrato come sia profiquo incorporare nelle normali sedute di allenamento specifiche di sport come il calcio e la pallacanestro un tipo di allenamento contro resistenza per massimizzare gli aumenti di forza e potenza nei giovani atleti. L’uso dell’allenamento contro resistenza e della pliometria risulta dunque di grande vantaggio per tutti gli sport. Naturalmente gli esercizi specifici della pesistica, per rispettare il principio di specificità e per via del loro alto tasso di difficoltà tecnica, non saranno sempre i più indicati, ma o loro stessi o loro varianti di difficoltà tecnica ridotta risultano ottimi alleati per l’incremento della prestazione di tutti quegli sport che si basano sulla potenza delle gambe o comunque della loro sinergia con gli arti superiori come il salto in alto, l’hockey, il calcio, l’atletica, il rugby, ecc...
Carlo Reyes, la cui figlia Amy è National Youth Champion (campionessa nazionale giovanile) statunitense per il 2015 nella classe di peso di 35 chilogrammi, considera l’apprendimento dei movimenti della pesistica come “un ottimo modo per costruire un’abilità atletica completa. I movimenti e il condizionamento fisico aiutano in qualunque sport e rendono i bambini molto più competitivi quando progrediscono nella loro carriera atletica”. L’allenamento contro resistenza e i movimenti del sollevamento pesi costituiscono il fondamento su cui sviluppare atleti forti ed esplosivi: pertanto, vi è un motivo valido per esporre i giovani atleti di tutti gli sport ai movimenti della pesistica molto prima di quanto è attualmente tipico (cioè l’età della scuola superiore) quando rientrano nelle fasi sensibili di apprendimento.
6.6 Lesioni negli sport praticati
L’alto incidente di traumi legati agli sport praticati dai giovani e dagli adolescenti sono una causa significativa di ricoveri ospedalieri e di costi sanitari. Questi infortuni spesso portano all’allontanamento dallo sport momentaneo e a volte definitivo dei ragazzi. É stato riscontrato come nel 15-50% dei casi questi traumi o lesioni siano prevenibili partecipando a dei programmi di condizionamento fisico ben progettati per rendere l’atleta in grado di tollerare lo sforzo richiesto dallo sport. Infatti la maggioranza dei giovani atleti non risultato adeguatamente condizionati per poter gestire senza rischi gli sforzi a cui lo sport li sottopone. Vari studi hanno dimosrato come l’allenamento contro resistenza, l’allenamento pliometrico e l’allenamento dell’equilibrio portino a benefici incontrastabili nella riduzione degli infortuni. La loro unione riscontra in una ancora più positiva riduzione degli infortuni. Dalla loro inclusione nell’allenamento (che possa essere in off season o durante la stagione sportiva) è evidente il miglioramento sia nel numero di lesioni che nella loro gravità. La pesistica contiene al suo interno tutte e queste tre varianti, risultando quindi un’ottima possibilità di preparazione fisica in ottica sportiva. Ultimamente in italia la pesistica è stata proprio considerata come uno sport per tutti gli sport. Il presidente della FIPE (federazione italiana pesistica) ha proprio scritto un libro con il titolo “pesistica: sport per tutti gli sport”. Usare la pesistica come preparazione fisica ha pure il beneficio di poter dare maggiore divertimento all’atleta e di garantire un maggiore sviluppo tecnico del gesto con relativa maggiore sicurezza. Bisogna tenere però in considerazione che sistemi muscolo-scheletrico relativamente immaturi potrebbero non tollerare volumi di allenamento troppo elevati che l’implemento della preparazione fisica tramite i pesi porta soprattutto in casi di sistemi muscolo-scheletrici più immaturi di quelli dei compagni. In fase giovanile lo sviluppo è molto soggettivo e non tutti raggiungono contemporaneamente la stessa età biologica. É importante trattare ciascun bambino come un individuo a se stante e personalizzare l’allenamento in base alle sue capacità. Se non si rispettano questi parametri e non si da un adeguato riposo, il rischio di lesioni invece che diminuire potrebbe aumentare.
In conclusione i rischi della pesistica correlati ai carichi usati sono da tenere in estrema considerazione e presenti, ma abbiamo osservato come quasi nella totalità dei casi, questi rischi sono associati ad un utilizzo scorretto degli attrezzi, a mancanza di supervisione di personale qualificato e a progressioni troppo aggressive. Se si seguono le linee guida dell’allenamento i rischi sono molto inferiori persino a quelli di sport comunemente indicati come sicuri. Addirittura abbiamo visto che non solo la pesistica porta a molti vantaggi fisici, ma anche a vantaggi per la pratica di altri sport. Abbiamo anche visto come l’utilizza di sovraccarichi sia l’unico modo per rendere davvero valutabile l’entità dei carichi subiti dai ragazzini. Risulta dunque davvero fuorviante valutare la pesistica pericolosa solo perchè sfrutta dei pesi esterni, bensì andrebbe valutata sicura per lo stesso motivo. Certo è che bisogna affidarsi alle giuste persone competenti che sappiano attendere con pazienza il giusto momento per progredire con i carichi e farlo con sicurezza. Ai carichi più elevati bisogna arrivarci quando si è in grado di tollerarli e con la giusta tecnica per gestirli.
7 CONCLUSIONI
Sono stati necessari più di 50 anni perché il pubblico in generale e gli allenatori in particolare si riprendessero dall’affermazione del 1961 secondo cui “i piegamenti profondi sulle ginocchia” sono pericolosi; attualmente l’esercizo di squat è considerato un punto di riferimento dell’allenamento sportivo. Quanto ci vorrà perché la comunità della pesistica corregga la dannosa disinformazione sull’allenamento con sovraccarichi negli adolescenti? Normalizzare il sollevamento pesi giovanile e insegnare i movimenti della pesistica nel periodo critico, non solo preparerà meglio i bambini sia per lo sport competitivo che per quello ricreativo, ma migliorerà anche il processo di identificazione dei talenti per la pesistica in quanto aumenteranno gli atleti che praticano il sollevamento pesi. Se vengono seguiti canoni adeguati di allenamento e si segue quanto detto su questa tesi, l’allenamento della pesistica risulta uguale e a volte anche meno rischioso rispetto a tutti gli altri sport.
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